La Romania è il posto giusto per l’industria delle biciclette?

TIMISOARA, Romania – Per molto tempo la Romania è stata considerata la casa dei poveri d’Europa. Dopo il dittatore comunista, Nicolae Ceausescu, fu costretto ad andarsene nel 1989, si sperava in un rapido miglioramento. Tuttavia, ristrutturare l’economia si è rivelato molto più difficile. Qual è il potenziale per sviluppare l’industria ciclistica del paese?

Una delle più grandi fabbriche di biciclette d’Europa

Le ambizioni dell’assemblatore di biciclette, Officina Meccanica Sportiva SMW, vanno un passo oltre.

MW è stata fondata nel 2016 e ha iniziato a costruire biciclette Decathlon in un edificio in affitto e ora gestisce una delle più grandi fabbriche di biciclette d’Europa come parte dell’autoproclamato progetto Romania Bike Valley. Dall’inizio del 2022 il nuovo stabilimento SMW sta assemblando queste bici in esclusiva per Decathlon.

Svantaggi della Romania?

Non dimentichiamo anche il lato negativo del Paese. Il Corruption Perceptions Index (CPI) 2021 pubblicato da Transparency International classifica la Romania solo al 66° posto con 45 punti (l’indice va da 0 a 100 con 100 come minor corruzione). La disparità sociale è ancora enorme con circa un terzo della popolazione che vive in povertà. La pandemia ha peggiorato ulteriormente la situazione.

Ma l’industria delle biciclette è uno dei punti luminosi per il paese. Oltre a SMW/Decathlon-Romania, Timișoara ospita Corratec-Romania, Mach1 Wheels Components e Atelierele Pegas, fornitore di ruote in carbonio di Mavic. In una serie di rapporti imminenti, Bike Europe riferirà sulle strategie dell’industria ciclistica rumena.

Mercato locale

Il mercato locale è ancora dominato da ocirculati locali di grandi fornitori come Decathlon, il cui prezzo è adeguato alle condizioni rumene, così come il gruppo internazionale di acquirenti di articoli sportivi, Intersport, e la catena austriaca di articoli sportivi, Hervis Sports. Lentamente i rumeni stanno scoprendo la bicicletta come strumento di sport e di attività. La pandemia ha dato una spinta al ciclismo. L’industria del turismo precedentemente fiorente, che offriva molti tour guidati in mountain bike, naturalistici e culturali, è purtroppo rallentata dalla guerra nella vicina Ucraina.


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